TRUCCHI DA COPIARE.

Trucchi da copiare per scrivere storie e romanzi

Dopo 25 libri pubblicati, centinaia di articoli, storie, racconti e personaggi, ecco – libro per libro – il dietro le quinte del mio mestiere. Con tanti consigli per i nuovi narratori e trucchi d’autore buoni per tutti.

Una delle allieve del mio corso online di scrittura creativa che tengo con Il Tempo Ritrovato, mi ha chiesto di indicare a ognuno dei miei corsisti uno dei miei libri da leggere. Esercizio interessante, ma con dei limiti, perché alla fine un autore consiglia più volentieri le sue ultime opere, che sono poi quelle a cui è in genere più affezionato. E che sono quelle più facili da trovare.

Questo spunto mi ha dato però un’altra idea. E cioè raccontare, per tutti i miei libri o almeno per la maggior parte di essi, qualche trucco d’autore, qualche escamotage che ho messo in atto e che ha contribuito al buon esito del libro. Trucchi ed escamotage che possono essere agevolmente copiati.

La morte fa notizia è stato il mio primo romanzo pubblicato. Ho scelto un giallo, genere che ha il vantaggio di dare al lettore un motivo per leggerti: scoprire l’assassino. L’ho ambientato a Milano, nel mondo delle pierre, che conosco. L’arma del delitto? Il veleno. Così una sera ho chiamato mio suocero, che faceva il farmacista, chiedendogli l’indicazione di un veleno inodore, incolore e letale. Lui si è preoccupato, forse temendo che avessi intenti omicidi nei confronti di suo figlio. Da lì ho cominciato a coinvolgere esperti di varie materie per risolvere questioni tecniche. In questo romanzo non mi ero documentata bene sugli aspetti medici e infatti un importante medico legale di Bari, che presentò il romanzo, mi fece le pulci. Poi abbiamo fatto amicizia e lui è diventato il mio medico legale di riferimento. In futuro avrei coinvolto esperti in ogni campo: meccanici, grafologi, psicologi…La narrazione è in terza persona, ma ho inserito parti in cui l’omicida parla in prima persona, aggiungendo in questo modo interesse e pathos.

Trucchi da copiare

  • All’inizio, scegli un’ambientazione e dei personaggi che conosci.
  • Il giallo rappresenta una doppia sfida: devi scrivere un bel romanzo che contenga un oliato meccanismo a orologeria che rappresenta il plot giallo. Però, per il solo fatto di aver scelto questo genere, dai al lettore un motivo per leggerti: scoprire l’assassino.
  • Per le questioni più tecniche (mediche, legali, psicologiche…) consulta degli esperti. Non devi andare troppo in profondità, ma neanche scrivere sciocchezze (i lettori sono molto attenti)

A nozze col delitto è stato il mio primo romanzo pubblicato con un editore importante (kowalski e poi Feltrinelli). L’editore cercava un personaggio seriale e io gli proposi Sebastiano Rizzo. Sapevo tutto di lui: abitudini, idiosincrasie, gusti cinematografici, disinteresse per il cibo. Peccato non lo avessi esplicitato. Così ho rivisto il manoscritto, dando più respiro al mio protagonista. Questo ha creato interesse nei confronti del personaggio, costruendo la trama orizzontale e consentendomi di creare una serialità. Anche in questo caso ho scelto Milano, con la futura sposa della vittima che lavora nella redazione di un giornale e vive sui Navigli: tutti aspetti che richiamavano la mia vita. Fondamentale è stato disseminare gli indizi giusti nel momento giusto, per creare colpi di scena e avvincere il lettore.

Trucchi da copiare

  • Un’idea forte e facile da raccontare: in questo caso, un avvocato milanese ucciso alla vigilia delle sue nozze.
  • Un protagonista raccontato non solo come poliziotto, ma anche nel suo privato. Corre e fuma, il cibo non lo interessa le donne sì, ma il suo cuore appartiene ancora alla sua ex.
  • Indizi ben distribuiti, in modo da creare suspense e interesse.

Io so tutto di lei un nuovo giallo, sempre ambientato a Milano e sempre con Rizzo. Per i personaggi, ho attinto a piene mani, trasfigurandoli, a personaggi reali. E anche famosi. La vittima è un’ex soubrette rifatta, che a un certo punto dice “Io senza gli uomini sarei una povera disgraziata”. Mi sono ispirata a Marta Flavi, ex moglie di Costanzo, che intervistai. Quando le mandai il libro, non gradì e non la sentii più. Il marito, un direttore di giornale reazionario, è ispirato a Vittorio Feltri. L’amica di lei a mia nonna gallerista. Come elementi del giallo uso aspetti molto contemporanei: dalla localizzazione delle celle telefoniche per collocare geograficamente dei sospettati allo stalking. La particolarità è che Rizzo scopre l’assassino, ma non riesce ad assicurarlo alla giustizia. E poi faccio affezionare i lettori anche ai personaggi negativi perché, come disse Jean Renoir, “Il terribile della vita è che ognuno ha le sue ragioni”.

Trucchi da copiare

  • Personaggi ispirati a persone famose e reali, da Marta Flavi a Vittorio Feltri.
  • Indizi e temi contemporanei: dalle celle telefoniche allo stalking.
  • Un finale anomalo. Il bello dei gialli è che, al contrario dei delitti veri, si risolvono sempre con il colpevole in prigione, senza nessun ragionevole dubbio. Il che è consolatorio. Qui il lettore sa chi è l’assassino (mai tradire il patto con lui/lei), anche se in galera andrà qualcun altro…

 

Nessuno, nemmeno tu altro giallo in cui sperimento di più il binomio tra storia gialla e storia d’amore. Rizzo ritrova la sua ex, Viola, che nel frattempo aveva sposato un importante produttore discografico, che poi l’aveva lasciata vedova. Si rincontrano sulla scena di un delitto, di cui la stessa Viola è sospettata. Qui costruisco la trama intorno a un’email mandata alla persona sbagliata, per colpa del completamento automatico. In questo modo un personaggio viene a conoscenza di un dettaglio che diventa un movente ideale per il delitto. Sperimento il tratteggio dei personaggi secondari. Qui c’è Aldo Nanni, gestore di un locale notturno alle Colonne di San Lorenzo. Un tizio sborone e sopra le righe che ricorda molto da vicino, dichiaratamente, Flavio Briatore. Talmente eccessivo da diventare quasi simpatico. E si lavora sul cesellare personaggi così antipatici da fare tutto il giro e, alla fine, risultare simpatici. Aldo Nanni torna in un racconto che esce a luglio 2024 in un’antologia del giallo Mondadori “Cosy sia”, una raccolta di racconti di cosy crime, giallo gentile con sentimenti e ironia, con co-autori come Morlupi, Ronco e Paolacci, Perna, Corciolani, Venturini, Rinaldi, Malvaldi… Della serie: non si butta via niente!

Trucchi da copiare

  • Lavorare sui personaggi secondari, che danno colore e credibilità.
  • Sperimentare il genere cosy crime, in cui al giallo si uniscono sentimenti e ironia (vale soprattutto per l’antologia).

I fantasmi non muoiono mai è un nuovo capitolo della serie di Rizzo che indaga su un cold case, che riguarda un interrogativo rimasto aperto nel romanzo A nozze col delitto. Ai miei allievi dico sempre che bisogna chiudere tutte le linee narrative e non lasciare niente in sospeso. Questo fa parte della correttezza e del patto con il lettore, che si aspetta un romanzo finito e concluso. In realtà le serie attuali ci insegnano proprio il contrario: lasciare degli aspetti in sospeso, tenersi aperta la porta del seguito. In questo romanzo c’è la vicenda misteriosa di un incidente stradale in Costa Azzurra, con al volante una bella signora bionda e matura, chi ci ricorda? Alludere a storie e personaggi reali e famosi fa sì che i nostri lettori peschino in un immaginario condiviso e si appassionino maggiormente alla storia. Qui il plot giallo si basa su un piccolo gioco di prestigio: una perizia calligrafica che fa pensare che la vittima sia in realtà ancora viva. E c’è un siparietto comico con il vice di Rizzo, De Carlo, che pensa che il perito calligrafico, Benny, sia un uomo e così, poco prima di un incontro in procura, si vanta del suo ruolo nell’indagine con una ragazza, salvo poi scoprire che Benny, Benedetta, è proprio lei. Inserire un elemento comico in un giallo non è facile, ci vuole misura e sensibilità, perché stai pur sempre raccontando la storia di un omicidio. Ma se lo fai con delicatezza, puoi sdrammatizzare la storia e ottenere un effetto alleggerimento che male non fa. Dialoghi: bisogna attingere dalla realtà. Qui ho fatto dire a un personaggio la frase con cui un ristrutturatore che mi faceva il filo mi aveva invitato a bere qualcosa con lui: “La porterei in quel bar, ma stia tranquilla: è pulito”. Noi avremmo mai pronunciato un’affermazione tale? Eppure quanto ci dice dello stato d’animo e del modo di essere di quel personaggio…

Trucchi da copiare

  • Il giallista è un prestigiatore: deve saper ingannare, ma in modo leale. Il giallo perfetto è quello cin cui il lettore, arrivato alla fine, non ha indovinato l’assassino. Ma si dice “Con gli indizi che avevo, avrei potuto”. In questo, Agatha Christie è una grande artista: ha usato tutti i trucchi (lei, davvero), che possiamo modificare e usare anche noi.
  • Il dialogo è fondamentale. Ascoltiamo le conversazioni in piazza e sul tram, adattiamo il linguaggio in base a età, classe sociale, interessi. Rileggiamo sempre i dialoghi a voce alta, per capire se suonano autentici (non devono essere troppo didascalici e letterari, ma neanche la trascrizione di ciò che ci diciamo davvero).
  • Tutti gli elementi “estranei” (intermezzi comici, scene di sesso, digressioni di ogni tipo…) ci stanno, ma devono essere inseriti con attenzione o rischiano di stonare e annoiare/distrarre il lettore.

 

Uomo giusto cercasi è il mio primo romanzo rosa. Sognavo di scriverne uno, dopo averne letti tanti. Approcciandomi a un genere nuovo, l’ho affrontato da addetta ai lavori (e non più solo da lettrice). Ho studiato gli ingredienti: donna protagonista, con qualche magagna ma autoironica, narrazione in prima persone, storia d’amore contrastata, lieto fine. Poi ho personalizzato la formula. Ho inserito una protagonista internazionale (nata a Roma da padre spagnolo e madre finlandese, cresce a Parigi, studia a Barcellona e vive a Londra). Ho giocato sui piani temporali. La sua vita nel presente, con una bambina piccola e una relazione in crisi, si alterna con il passato, da cui evinciamo la sua storia, fino a capire, fra i vari uomini che ha avuto (c’è anche un italiano) chi è a suo fianco al momento, perché sono in crisi e se risolveranno la situazione (spoiler: sì). L’insegnamento sempre valido: dare dei motivi di interesse al lettore. Piccoli e grandi interrogativi a cui dare un risposta, che invoglino a leggere. Per questo libro, non ho scelto il titolo (non sono una grande titolista e il più delle volte il titolo lo sceglie l’editore), ma la quarta. “Riconoscere il partner ideale? È facilissimo: 30% attrazione, 30% intesa intellettuale, 30% progetti condivisi, 10% varie ed eventuali. Poi, naturalmente, ti innamori di un altro”. Per questo romanzo mi sono documentata sulle varie città, e periodi, in cui è ambientato. Ho giocato nel tratteggiare personaggi sfaccettati anche anticonvenzionali. Per esempio, Rebecca, la protagonista, quando dice le bugie ha la erre moscia (titolo proposto: “Le bugie hanno la erre moscia”). Il padre, in età avanzata, dopo una vita da manager, diventa un tenerone e invece la madre si trasforma in un’ambiziosa carrierista. Secondo me, è un libro fighissimo, ma se lo sono filato in pochi, per motivi a me sconosciuti. Forse perché in Italia se scrivi gialli devi scrivere gialli per sempre, non è previsto che tu cambi genere. Però, non so.

Trucchi da copiare

  • Raccòntati, se ti va. In Rebecca c’è molto di me. Nella sua storia, molto della mia. Naturalmente, ho preso solo le parti più interessanti, mescolandole a elementi di fiction, ancora più interessanti.
  • Esaudisci i tuoi sogni con la scrittura. Ho sempre sognato di avere un fidanzato con i capelli lunghi (oltre a una notte d’amore, anche una sola, con Russell Crowe). A Rebecca ho regalato una delle due esperienze, indovina quale…
  • Ruba come un artista. È il titolo di un libro interessante. Io mi segno frasi, situazioni, meccanismi gialli/comici che possono tornarmi utili. E poi, riadattandoli, prima o poi li uso. Qui c’è una frase di Federica Bosco, che ho letto e poi conosciuto. Quando le ho raccontato di averla copiata, l’ho fatta molto ridere.

 

C’eri tu nel mio letto? ebook che unisce mistero e sentimenti: la protagonista dopo un addio al nubilato finisce a letto con qualcuno di cui, il mattino dopo, non si ricorda nulla. Il mese dopo si ritrova una misura in più di seno e attribuisce il fatto alla crema “Tette up”, prodotta dalla multinazionale cosmetica per cui lavora. Peccato che il motivo sia un altro e così diventa prioritario scoprire il partner di quella notte ad alto tasso alcolico.In questo caso la strutturazione è stata particolarmente importante: incipit, uno svolgimento, una fine, come da struttura in tre atti. Bisogna tenere sempre desto l’interesse, sparpagliare i colpi di scena, ma farlo con naturalezza, non in modo meccanico. O si rischiano romanzi che, pur di grandissimo successo come “Il codice Da Vinci” (avercene, ovviamente: tanta invidia) risultano un po’ meccanici, con il cliff hunger alla fine di ogni capitolo. “Si girò e una scena orribile e sconvolgente si parò davanti ai suoi occhi”. “Le parole di lei lo scossero fin nelle viscere”. Bei ganci, ma poi bisogna esserne all’altezza. A metterne troppi, la narrazione diventa un po’ troppo stucchevole. E, a dare troppi elementi clou, si finisce per assuefare il lettore e far sì che questi elementi perdano di efficacia. Questo te lo consiglio, non foss’altro perché costa solo 1,99 euro.

Trucchi da copiare

  • Elevator pitch semplice: a un addio al nubilato, Flora passa una notte indimenticabile, peccato che il mattino dopo non si ricordi nulla e, un mese dopo, scopra di essere incinta. Ma di chi?
  • Motivi di interesse e colpi di scena naturali e non troppo forzati.
  • Ironia, sentimenti e giallo: il mio romanzo più cosy.
  • Struttura classica: inizio, svolgimento, finale (e finalino).

 

Curtun. Il segreto degli etruschi. Un fantasy per ragazzi. Doppio salto mortale: pubblico nuovo e genere nuovo. Col pubblico: ho semplificato il linguaggio e messo al centro della narrazione dei ragazzi. Per il genere: come per il rosa, ho studiato gli elementi ricorrenti del genere, partendo da libri di grande successo (che purtroppo non ho bissato) come “Hunger games” e “Twilight”: protagonista donna con tragedia nella vita, incontra un ragazzo “speciale” (angelo caduto/vampiro…) e vive l’incontro fra normalità ed eccezionalità, metafora di accettazione e inclusione.Elemento innovativo: parliamo di etruschi. Ambientato a Cortona, altro luogo che conosco. Storia d’amore e avventura.

Trucchi da copiare

  • Se ti approcci a un genere, studialo. Leggi e segnati gli elementi ricorrenti. Poi dai una tua interpretazione. Come dice lo scrittore Sandrone Dazieri: “Le regole del genere le devi conoscere e fare tue. Solo in seguito, puoi provare a trasgredirle”.
  • Utilizza un tema nuovo, poco battuto. In questo caso: gli etruschi.
  • Dai uno scenario ameno alla tua storia. In questo caso: Cortona.

 

Il sogno di Anna. Altro young adult, che racconta una 15enne milanese che vuole fare la giornalista, frequenta un corso di giornalismo e studia la figura di Anna Politkovskaja. Ho messo dentro tanti aspetti che mi sono vicini, inserendo lezioni di giornalismo. Ho studiato per la figura della protagonista, facendo un focus group di ragazze di quell’età a cui ho inviato un questionario qualitativo (su interessi, abitudini, valori, quotidianità, rapporto con i genitori, espressioni preferite, sogni…) e di cui mi sono studiata le risposte. Per la figura di Ketan, ragazzo indiano adottato, ho studiato un forum di ragazzi adottati, per capire le situazioni, cogliere le problematiche reali. È stato un romanzo molto ispirato, in cui avevo tante cose da dire sul giornalismo (a fine capitolo: che cosa ho imparato), i ragazzi, l’amicizia, l’amore, la fatica di crescere, Anna Politkovskaja. È stato uno dei miei romanzi di maggior successo, il primo a diventare un audiolibro, per esempio. Ha vinto dei premi, è arrivato ai ragazzi. Una mia ha detto che dopo averlo letto, ha migliorato il rapporto con la madre. Un altro che non avevo letto nulla, prima, e che d’ora in poi sarebbe diventato un lettore (avrei potuto scriverlo anche solo per lui). Il fine è importante. E qui era alto.

Trucchi da copiare

  • Il perché di un libro è fondamentale. Questo libro è nato quasi su commissione (dei miei agenti) ed è stato venduto all’editore Feltrinelli quando avevo scritto solo il primo capitolo. Ma l’ho sentito moltissimo.
  • Raccontare ai giovani richiede onestà e autenticità. Qui ho raccontato una 15enne dal suo punto di vista, ma ho inserito anche gli adulti, come esseri imperfetti.
  • Alla narrazione ho unito la formazione (alla fine di ogni capitolo, nella sezione “che cosa ho imparato” do dei consigli di giornalismo e scrittura; vita, a volte) e informazione (sulla figura di Anna Politkovskaja).

 

Milano in cronaca nera antologia di racconti noir ispirati a casi reali. Dal caso mai risolto dell’arciere di San Siro al misterioso suicidio di Corso Bovio, da un anziano derubato a una coppia vittima degli ideali del “fisico perfetto”, da una donna perseguitata da uno stalker, una tragedia legata al razzismo

Trucchi da copiare

  • Partire dalla realtà, per fare fiction (e risolvere casi rimasti insoluti).
  • Usare un luogo come fattore connotante unico (Milano, in questo caso).

 

E poi arriva la non fiction. Curricula ridicula, Camera con svista, 101 cose da fare in gravidanza e prima di diventare genitori (tre edizioni, la terza attualizzata), Milano per i tuoi bambini, 101 cose da fare in Lombardia: libri scritti in compagnia (del mio mentore Mario Bianco e/o di mio marito Giuliano Pavone), che partono da esperienze reali e li traducono in testi utili e di ispirazione per tutti.

Trucchi da copiare

  • Lo scrittore non butta via nulla: tutte le esperienze possono trasformarsi in testi interessanti.
  • Nel caso di 101 baby, ci sono state tre edizioni, a distanza di anni. La più recente è stata pesantemente aggiornata, in risposta ai tanti cambiamenti intervenuti (attualità, tecnologia, sensibilità…).

 

Una sconosciuta: thriller al femminile che si basa su un’amnesia. Doppia narrazione: in prima e terza persona. Doppia indagine: intima della protagonista nella sua memoria e del carabiniere sul tentato omicidio. Messaggio: non aspettare che ci succeda qualcosa di sconvolgente per chiederci se siamo felici. Donne che decidono, anche della loro vita sessuale. Ambientazione provinciale, che è poi dove vive la maggior parte degli italiani. Dopo la Milano bene, volevo raccontare persone normali: Carmen è un’insegnante, che ha sposato un elettricista. Un romanzo meno patinato. Anche questo in audiolibro.

Trucchi da copiare

  • Dare valore alla normalità: anche alle persone comuni può capitare di vivere storie eccezionali.
  • Ambientazione neutra: una cittadina del Centro, tra Umbria e Toscana (un po’ Cortona e un po’ Arezzo). Il lago è quello Trasimeno di Castiglione del Lago.
  • Raccontare un personaggio nelle sue imperfezioni, che si mette in discussione alla ricerca di se stessa e della felicità.
  • Raccontare l’arco di trasformazione di un personaggio che, da pessimo, fa ammenda dei suoi errori e ottiene la sua seconda occasione con la famiglia.

 

Anna Politkovskaja. Reporter per amore. La collana “Femminile Singolare” di Morellini per me è stata una folgorazione. L’idea di costruire un romanzo intorno a una donna famosa e interessante mi è piaciuta subito. La mia scelta è stata obbligata. Della reporter russa, mio mito, mi ero già occupata nello young adult “Il sogno di Anna”. Ma come scrivere un romanzo senza tradire la realtà? Ho costruito una cornice narrativa, di fiction, con personaggi e storie di fantasia. Il quadro è rimasto la vita vera di Anna, che ho raccontato con vari espedienti: interviste, documentari, articoli, testimonianze. Tre i punti di vista narrativi e i piani temporali: la presentazione di Anna a Mantova nel 2005 (terza persona, passato); la storia di Anna raccontata dal punto di vista del personaggio di fantasia Giorgio (prima persona, presente) e il punto di vista di Anna con un “tu” (per evitare di attribuirle pensieri in modo arbitrario). Ad arricchire il romanzo, la testimonianza di venti persone che l’hanno conosciuta/amata, da Roberto Saviano a Ottavia Piccolo, da Lella Costa a Marco Taradash.

Trucchi da copiare

  • Gli espedienti per raccontare in modo appassionante la vita vera della protagonista: interviste, testimonianze, articoli, documentari…
  • L’apporto di persone che hanno conosciuto Anna Politkovskaja, che hanno arricchito la narrazione con aneddoti reali.
  • Il messaggio forte contro Putin e la sua dittatura. Il libro, per caso, è uscito pochi giorni dopo la dichiarazione di guerra contro l’Ucraina.

 

I Monteleone: nuovo genere con cui mi sono cimentata, la saga familiare. L’ho ambientata a Milano, dove c’è una tradizione di grandi famiglie (ma non di saghe). La vicenda abbraccia 90 anni di storia d’Italia. Grande cura dell’ambientazione e dei dettagli. La narrazione non è cronologica, dal 1931 al 2021, ma ha dei capitoli tematici (su luoghi, come La Rinascente, personaggi, situazioni…). La maggior parte della storia è ambientata nel 2021, ma visto che si racconta un mistero che affonda le sue radici nel passato, ci sono frequenti incursioni in periodi lontani: anni Trenta, Seconda guerra mondiale, anni di Piombo… Grande attenzione ai personaggi: sono tanti, per raccapezzarsi ai lettori è utile l’albero genealogico pubblicato all’inizio. Io li ho amati tutti. Un po’ di autobiografia. Il mistero si risolve e il romanzo è autoconclusivo. Ma alcuni interrogativi restano in sospeso, pronti ad animare il seguito… Anche in questo caso, c’è l’audiolibro (se lo acquistate, scrivetemi: vi mando l’albero genealogico, sennò vi perdete).

Trucchi da copiare

  • Stile narrativo a mia volta copiato da quella serie capolavoro che è “This Is Us”: andirivieni nel tempo, approfondimenti verticali e tematici.
  • Grande attenzione ai personaggi: tutti amati, anche quelli negativi.
  • Cura del particolare storico: non tanto i grandi eventi storici (che fanno da sfondo), quando ai dettagli quotidiani: come ci si spostava negli anni Trenta, c’era la televisione nel 1940…
  • Domande lasciate in sospeso (in previsione di un seguito).

 

 

 

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